Una defogliazione parziale può essere necessaria per modellare la silhouette del bonsai, togliendo cioè le foglie che eccedono dalla linea della vegetazione. Un altro intervento importante per la salute della pianta si ottiene con la defogliazione parziale di zone dove la vegetazione è particolarmente forte a vantaggio delle altre zone meno vigorose: se ne avvantaggeranno queste ultime riprendendo vitalità.
Quando si prende una pianta in natura, si ricorre alla defogliazione della pianta per permettere a questa una più sicura ripresa dallo shock da trapianto: diminuendo il fabbisogno di linfa, l’ alberello diminuirà il proprio sforzo di elaborazione di linfa e si troverà in condizioni di ripresa certamente più favorevoli.
Altre ragioni
-Per favorire una nuova nascita di foglie, che avranno una dimensione molto piccola.
-Per eliminare le foglie danneggiate dal vento, siccità o eccesso di calore e sostituirle con altre vigorose.
-La seconda germogliazione stimolerà la crescita di nuovi ramoscelli.
-I colori autunnali saranno più vivi e intensi.
-L’albero invecchia due volte nello stesso anno.
-Se è necessario trapiantare fuori epoca, la defogliazione agisce come misura precauzionale contro la disidratazione.
-La defogliazione parziale delle zone più vigorose dell’albero regola e garantisce nuovo vigore al bonsai.
-La defogliazione parziale può esser fatta per dare un adeguata silhouette al bonsai
Un altro vantaggio si ha per la ramificazione che si sviluppa due volte nella stessa stagione se la defogliazione viene eseguita precocemente, appena le foglie, in primavera , induriscono, ragione per cui le nuove foglioline stimolano lo sviluppo delle nuove gemme dei futuri ramoscelli.
Occorre innanzitutto controllare l’ umidità del terriccio ed assicurarsi che la pianta sia posizionata in piena luce: con questi fattori ci assicureremo un buon risultato. Anche il periodo è molto importante: si interviene all’inizio della stagione estiva asportando le foglie primaverili, quando il clima è più asciutto e caldo e le giornate si sono allungate, quindi la pianta gode di un periodo più lungo di luce. Non si deve eseguire questa operazione dopo il mese di giugno perchè i nuovi germogli e le foglie avranno una emissione tardiva e la pianta non avrà il tempo necessario per accelerare la sua crescita prima del periodo di stasi vegetativa. Il meccanismo di riduzione è semplice: ad ogni defogliazione la pianta risponde producendo nuova vegetazione. Per ricostruirla la superficie rimane la stessa però con le foglie più numerose e di dimensioni più piccole.
Se si interviene su alberi dal picciolo corto si possono eliminare le foglie con le dita, ma allora bisogna fare molta attenzione a non danneggiare la gemma che si trova nell’ ascella della foglia, mentre se si hanno piccioli lunghi si potranno lasciare poichè quando spunteranno le nuove foglioline, questi cadranno da soli. La defogliazione avviene in due tempi: prima operando dove la vegetazione è vigorosa ( che spesso è concentrata nell’ apice e sulla cima dei rami )e, dopo una quindicina di giorni, sul resto della pianta. La seconda operazione consiste nella rimozione delle gemme terminali dei rami. Questa operazione ha lo scopo di correggere eventuali errori di impostazione dei rami che possono venire fuori dalla struttura ” a vista ” appunto della ramificazione spoglia. Si interviene anche quando si è in presenza di una vegetazione compatta che, a causa della mancanza d’ aria e di luce , farebbe perire le gemme situate all’interno. Queste operazioni vanno fatte su piante sane e robuste. Se il soggetto viene fertilizzato preventivamente, va usato un prodotto a bassa percentuale di azoto che agisce sulla vegetazione. Le concimazioni riprenderanno quando terminerà l’ emissione delle nuove foglie.