In questa guida spieghiamo come e quando seminare i ravanelli.
I ravanelli sono tra gli ortaggi più utilizzati in cucina nel periodo dell’anno in cui maturano, sia per la loro versatilità, che li rende adatti ad un gran numero di preparazioni gastronomiche, che per i loro valori nutrizionali, che li rendono perfetti a proteggere il nostro benessere.
Oltre a ciò, i ravanelli contengono poche calorie e quindi rispondono alle esigenze di chi è attento alla linea e vanno bene anche se si è a dieta, una valida ragione in più per non farseli mancare.
Perfetti da aggiungere alle insalate, alle quali conferiscono un tocco di freschezza e vivacità grazie al caratteristico sapore piccante, i ravanelli si possono comprare al mercato e in qualsiasi negozio di ortofrutta, ma è anche possibile coltivarli in casa.
La coltivazione del ravanello non è affatto difficile e pertanto è alla portata di tutti, anche degli agricoltori meno esperti, basta seguire poche e semplici regole.
Le dritte giuste te le diamo noi di seguito.
Tieni presente inoltre che coltivare verdura ed ortaggi in casa, oltre che piacevole e soddisfacente, è anche il solo modo certo per assicurarsi di portare in tavola alimenti del tutto naturali, visto che, come è ovvio, i concimi chimici devono essere tassativamente banditi.
Vediamo dunque come coltivare i ravanelli nell’orto di casa.
Indice
Quando Seminare i Ravanelli
I ravanelli si seminano dalla fine dell’inverno a tutta l’estate, in genere quando il terreno comincia a diventare più caldo, tuttavia, visto che esistono tante varietà di ravanello ognuna delle quali prevede un proprio periodo di semina, leggete sempre sulla busta dei semi che comprate qual è quello giusto per quanto riguarda quelli da voi scelti.
Sostanzialmente, è possibile seminare i ravanelli già a partire dal mese di Marzo e la semina può essere fatta in maniera scalare, così da avere una produzione distribuita su un arco temporale più lungo.
Il terreno deve essere sciolto bene e drenato, il clima fresco temperato e l’esposizione in pieno sole.
Nel periodo più caldo dell’anno, quando il sole è davvero infuocato, può essere preferibile la mezza ombra.
Il ravanello predilige terreni drenanti, di medio impasto, fertili, ricchi di sostanza organica e calcarei. L’acidità ideale è tra pH 6 e pH 7. Le concimazioni devono essere fatte senza esagerare, tenendo conto che un eccesso di nutrienti, in modo particolare di Azoto, causa una maggiore produzione di foglie, piuttosto che un ingrossamento delle radici.
Come Seminare i Ravanelli
La semina può avvenire a spaglio o a righe distanti 15 centimetri.
Il seme va posto a circa un centimetro di profondità, poi il terreno va livellato con un rastrello e, infine, si annaffia.
Le piantine escono fuori piuttosto in fretta e, prima che esse diventino troppo lunghe e sottili, è bene diradarle lasciando uno spazio di circa 15 centimetri l’una dall’altra.
Passiamo ora al capitolo innaffiatura, decisamente importante per il ravanello.
Diciamo infatti che questo ortaggio si distingue per un bisogno di acqua quasi costante e che è soprattutto da tale aspetto che dipende la riuscita o meno della sua coltivazione.
Certo, questo non significa che il ravanello si debba inondare d’acqua, altrimenti le foglie cresceranno più della radice, ma se il terreno è secco, la radice diventa legnosa e troppo piccante.
Dunque, le innaffiature non devono mancare, ma senza esagerare.
Un altro aspetto importante riguarda la pulizia del terreno in cui si semina da erbe infestanti, eliminatele tutte usando le mani, ma non utilizzate un diserbante chimico, che finirebbe per contaminare gli ortaggi.
Zappettate bene il terreno, in modo da arieggiarlo.
Dopo un mese dall’avvenuta semina, è in genere possibile raccogliere i ravanelli, ma anche questo varia a seconda del tipo di ravanello coltivato, anche in questo caso, bisogna leggere bene le istruzioni riportate sulla busta.
Risulta essere non lasciare i ravanelli troppo tempo nel terreno per non farli diventare eccessivamente duri e piccanti, le varietà invernali invece, che maturano più lentamente, possono restare nel terreno più a lungo.
Il ravanello può essere attaccato da diversi animali e parassiti, così come colpito da problemi, grillotalpa, afidi, nottua, pulci e malattie fungine sono i pericoli maggiori ma, qualora dovessero presentarsi, per combatterli è possibile utilizzare solo ed esclusivamente rimedi naturali e biologici.
C’è anche da aggiungere che i funghi, essendo il ravanello una coltura a ciclo breve, quasi mai riescono a provocare danni irreparabili e le piantine, per fortuna, si salvano la maggioranza delle volte.
Per quanto riguarda i modi per utilizzare i ravanelli in cucina, oltre che aggiungerli all’insalata e ai panini, sappiate che sono buoni sia crudi che cotti.
Dunque, come potete vedere, coltivare il ravanello è facile e non troppo impegnativo, cimentatevi in questa coltivazione ed avrete la certezza di portare in tavola, quando lo vorrete, un alimento completamente biologico fatto da voi.