In questa guida spieghiamo come coltivare la salvia.
La Salva Officinalis, appartenente alla famiglia delle Labiate, è una pianta perenne sempreverde che può addirittura arrivare a un metro di altezza. La salvia è molto usata come spezia in cucina grazie al suo aroma forte, al suo sapore deciso e all’aroma persistente. Essa viene usata per cucinare la carne, specialmente le carni più grasse, e per la preparazione di tisane e decotti dalle proprietà digestive.
Nella nostra guida impareremo a coltivare questa straordinaria pianta, partendo dalla scelta del terreno più adatto alla semina fino al trasferimento della piantina in vaso o in terra.
La pianta della salvia ama un clima caldo e soleggiato. Elementi, questi, da prendere in considerazione per la sua coltivazione. La salvia, comunque, sopporta molto bene anche la siccità e le gelate ma, in questo secondo caso, è necessario sempre proteggere le radici della pianta coprendole con paglia o pezzi di corteccia.
Per la sua coltivazione, scegliete un terreno leggero, preferibilmente calcareo o sabbioso. Risulta essere molto importante che il terreno sia drenato in modo da evitare dannosi ristagni di acqua sulle radici della pianta.
Per iniziare la coltivazione della salvia, è necessario partire dai suoi semi. Potete acquistarli in bustina ma tenete conto che la loro crescita procede abbastanza a rilento. Per piantare i semi della salvia, scavate una piccola buca nel terreno profonda circa 2 cm. Adagiate i semi della salvia nella buca e ricopriteli con la terra.
Per coltivare in maniera più veloce la salvia, però, è consigliabile la moltiplicazione per talea.
In primavera sarà sufficiente tagliare le talee dai germogli appena spuntati. Muniti di coltellino, praticate un piccolo taglio obliquo sui germogli. Le talee dovranno poi essere poste in un vaso a radicare. Sul finire della primavera, le talee possono essere messe a dimora in giardino o in un vaso più grande. In questo caso dovrete prestare particolare attenzione a distanziare le piantine tra di loro di circa 35 o 40 cm.
La piantina della salvia non deve essere in affiata troppo di frequente, le innaffiature dovranno essere effettuate quando il terreno è asciutto. Risulta essere infatti molto importante evitare i ristagni d’acqua che potrebbero danneggiare irrimediabilmente la piantina e creare un ambiente ideale per la proliferazione degli insetti.
La concimazione del terreno va fatta prima della semina o prima dell’impianto in vaso delle talee. Vi consigliamo un concime organico reperibile nei negozio specializzati.
A fine fioritura della pianta della salvia potrà essere effettuata la potatura. Anche in questo caso bisognerà usare delle forbici affilate e disinfettate. La potatura andrà effettuata con un taglio obliquo da praticare sul ramo da rimuovere. A fine inverno sarà necessario eliminare delicatamente dalla pianta le foglie secche o affette da patologie.
Potete iniziare a raccogliere le foglie di salvia qualche giorno prima della fioritura. Esse vanno poi essiccate all’aria tenendo cura di evitare il contatto con il sole.
La pianta della salvia teme molto il marciume radicale, la ruggine, la peronospora e l’oidio. Gli acari, i lepidotteri e gli afidi verdi sono molto pericolosi per la pianta ma possono essere facilmente combattuti spruzzando sulla salvia degli antiparassitari.
La salvia può essere coltivata anche in vaso. In questo caso vi consigliamo di utilizzare le piantine di salvia da acquistare nei centri specializzati. Queste piantine andranno poi trapiantate in vasi abbastanza grandi riempiti con terriccio ben drenato. Il vaso dovrà essere collocato al riparo dal vento e dagli agenti atmosferici. Preferite un vaso in terracotta che, essendo più poroso, lascia respirare le radici della pianta evitando così il marciume radicale. La salvia può essere raccolta in tutte le stagioni dell’anno. Per la coltivazione della salvia in vaso valgono tutte le tecniche colturali specificate per la coltivazione in terra.