In questa guida spieghiamo come coltivare la clematis montana.
La clematis montana è una pianta rampicante molto diffusa e apprezzata, soprattutto per la sua ricca e abbondante fioritura. Risulta essere l’ideale per decorare giardini, cortili e verande, tuttavia occorre collocarla in una posizione dove possa arrampicarsi, solitamente a ridosso di una parete o di un traliccio predisposto appositamente, oppure utilizzandola per la realizzazione di suggestivi pergolati. Proprio per questa sua caratteristica, anche se coltivata in vaso non sarà possibile modificare la sua posizione originale.
La pianta cresce rapidamente, i fusti sono sottili e flessibili e possono salire per diversi metri, lo sviluppo completo avviene in un periodo medio di 4 anni. Se lasciata libera, tende ad espandersi molto e arriva anche ad oltre 10 metri di altezza, la crescita potrebbe comunque essere influenzata dagli interventi periodici di potatura.
Esistono diverse varietà di clematis montana dovute alle continue ibridazioni, sostanzialmente si suddividono tra piante con fiori grandi o fiori piccoli. In genere, le foglie sono ovali e appuntite, dai bordi leggermente frastagliati, lunghe una decina di centimetri e di colore verde brillante. É una pianta che non necessita di particolari cure e che, con le sue fioriture eccezionali garantisce un risultato davvero magnifico.
Risulta essere ideale in giardino, ma anche in vaso per coprire la parete di un balcone o di un terrazzo, meglio ancora se affiancata a rose rampicanti, per una resa estetica ancora migliore e per offrire una maggiore protezione ad entrambe, infatti, in natura, la clemantis montana si arrampica con delicatezza alle altre piante.
Indice
Esposizione e Tipo di Terreno
Il terreno migliore per la clematis montana è friabile e soffice, drenato bene, leggermente alcalino e ricco di sostanze organiche. La messa a dimora avviene solitamente a inizio primavera, oppure in autunno.
L’esposizione adatta alla pianta è in pieno sole, accanto ad una parete e preferibilmente al riparo dal vento, con le radici leggermente in ombra: per creare questo ambiente si può disporre alla base della clemantis montana una piantina perenne alta una cinquantina di centimetri, che assicuri una costante ombreggiatura delle radici
Visto che la pianta necessita di un supporto per arrampicarsi, si consiglia di installare preventivamente un graticcio in legno o una semplice rete metallica a maglie ampie.
Le condizioni favorevoli potrebbero comunque variare leggermente in relazione alle diverse varietà di pianta: si consiglia di chiedere informazioni dettagliate direttamente al vivaista dove viene acquistata.
Se coltivata in vaso, si raccomanda di disporre uno strato di ghiaia o sassi sul fondo per favorire il drenaggio.
La fioritura della clementis montana avviene in primavera, fino all’inizio dell’estate, epoca in cui la pianta produce una ricca quantità di fiori bianchi. Le specie a fiori grandi fioriscono dall’estate fino all’autunno, altre varietà dopo la fioritura primaverile ne offrono una seconda nella stagione autunnale.
La clematis montana in genere resiste bene anche con temperature piuttosto rigide, alcuni ibridi però potrebbero non sopportare il freddo intenso, richiedendo accorgimenti specifici, quali possono essere la pacciamatura e la copertura delle radici con un telo apposito, ed eventualmente anche la copertura della parte aerea con fogli di plastica.
Potatura
Le potature inizialmente non sono necessarie, possono comunque essere effettuate per favorire il contenimento dello sviluppo della pianta ed evitare che raggiunga dimensioni considerevoli. Le varietà che fioriscono in estate devono essere potata al termine della fioritura, le varietà a doppia fioritura richiedono di essere potate anche in autunno, non appena i fiori saranno appassiti. Per le piante che fioriscono solo a primavera, la potatura potrà avvenire alla fine dell’inverno successivo.
Moltiplicazione
Per moltiplicare e riprodurre la clementis montana si può ricorrere alla tecnica della talea semi legnosa o direttamente alla semina, anche se la talea è molto più semplice e offre risultati sicuri.
Per la semina si procede in autunno, piantando i semi in contenitori con un misto di sabbia e terriccio e conservandoli in un ambiente fresco o in una serra fino allo sviluppo dei germogli.
La talea si esegue in estate, prelevando un tralcio leggermente legnoso dal fusto della pianta, appena al di sotto di un nodo e interrandola in un vaso con sabbia e terriccio. Per favorire l’attecchimento si può utilizzare un ormone radicante, disponibile nei negozi specializzati. La talea potrà essere rinvasata o messa a dimora nell’inverno successivo.
Irrigazione e Concimazione della Clematis Montana
Il terreno che avvolge le radici dovrebbe essere sempre mantenuto sufficientemente umido, soprattutto nei periodi di forte caldo. Per evitare un’eccessiva traspirazione si consiglia di effettuare una leggera pacciamatura già ad inizio primavera. In estate l’irrigazione deve essere piuttosto frequente, per sopperire alle esigenze della pianta durante lo sviluppo dei nuovi germogli.
La clematis montana si arrampica sul supporto presso il quale viene collocata, tuttavia almeno nei primi tempi è opportuno guidare la pianta verso l’alto con un palo di sostegno o utilizzando una rete.
Possibili Problemi
La clematis montana in genere è robusta e poco soggetta a patologie, talvolta può essere colpita dai più diffusi parassiti, come afidi e lumache. Qualora si verificasse questo problema, si raccomanda di rivolgersi al vivaista o ad un rivenditore specializzato, al fine di acquistare un prodotto idoneo, meglio se di origine biologica e naturale.