In questa guida spieghiamo come coltivare il cumino.
Coltivare il cumino è molto semplice, soprattutto se hai già, nell’orto, una zona dedicata alle spezie. Il cumino è una pianta spontanea, di cui la specie più diffusa è il Cuminum cyminum, detto anche cumino romano. Il suo clima prediletto è quello mediterraneo, tanto da essere diffusissimo nelle piane laziali. Il suo aspetto è essenziale, con un arbusto legnoso e rami di colore verde. Dai rami spicca, in cima, a circa 30 centimetri dal suolo, una esplosione di fiorellini rosa tenue. Dal frutto che ne deriva, a maturazione, viene fuori un seme piccolo e bruno. Una spezia dal sapore forte e alternativa al pepe.
Il cumino è originario della Siria, ma se ne trovano tracce in molti luoghi. In Egitto, in Grecia, in Turchia, come in Pakistan e in India. Lo si coltiva anche in America, dai tempi della colonizzazione, grazie agli spagnoli. Il suo utilizzo è principalmente alimentare. Infatti è ottimo per insaporire i cibi con il suo classico sapore intenso, usandolo da solo, oppure mischiato ad altre spezie come nel curry. Comunque, se è vero che è una pianta fondamentalmente spontanea, questo non significa che per coltivarla tu non debba fare attenzione ad alcune regole fondamentali. Ecco come coltivare il cumino.
Per quanto il cumino si sia acclimatato nelle piane romane, le sue origini africane lo identificano tra le piante che non apprezzano l’acqua, soprattutto se è torrenziale o stagnante. Predilige i declivi dolci e assolati. La ventilazione, qualora non sia eccessiva, lo aiuta a mantenersi pulito e a riprodursi allargando la sua macchia residenziale. Apprezza il caldo costante e soffre delle piogge torrenziali, che lo inzuppano e lo fanno marcire. Il periodo migliore per porlo a dimora è la primavera inoltrata, facendo attenzione che il terreno sia concimato bene, pulito e asciutto. La sua esposizione è a sud o, comunque, molto soleggiata. Ma vediamo i passaggi.
Indice
Esposizione e Tipo di Terreno
Il terreno dove piantare il cumino deve essere sabbioso e drenato bene. Se hai già un angolo del giardino dedicato alle spezie, non c’è posto migliore. In alternativa scegli un angolo soleggiato e rivolta il terreno appena la stagione primaverile tende a stabilizzarsi. Poi lascialo arieggiare, magari spolverando sopra calce se lo hai usato per un’altra coltura. Dopo un paio di settimane concima e lavora la terra, in modo da renderel soffice e friabile, e prepara per la semina.
Come Seminare il Cumino
Il tempo deve essere stabile e la temperatura diurna non inferiore ai 27 o 28 gradi. Quella ideale si aggira sui 30 gradi, ma molte specie si sono adattate anche a temperature più basse. Risulta essere indispensabile però che il terreno sia asciutto e che l’acqua non ristagni. Per quanto tu possa avere spazio a disposizione, non ti conviene coltivare il cumino su grandi estensioni, soprattutto se intendi farne un uso personale.
Identifica con delle canne, alte massimo mezzo metro, dove scavare le buche. Mantieni tra loro una distanza di 30 cm sulla linea est ovest e 40 sulla linea nord sud. Rimuovi una zappa di terra accanto ad ogni canna, sempre dallo stesso lato, e metti i semi. Poi copri leggermente senza pressare. Alla fine irriga moderatamente e a pioggia. Dopo 15 giorni vedrai affacciare le piantine.
Il cumino è una pianta che si sviluppa ad ombrello e tende a coprire il terreno circostante, impedendo la crescita delle erbacce. Tra l’altro l’irrigazione ridotta non favorisce l’attecchimento delle infestanti. Ma nei primi giorni può capitare che faccia capolino qualche filo d’erba, che avrai cura di estirpare prima che affondi le radici. Queste infatti toglierebbero sostanze al cumino. Anche perché il cumino ha una partenza lenta, e si allarga solo quando arriva il caldo estivo, in prossimità della fioritura. Ricordati che le irrigazioni devono essere sempre rade, moderate e direttamente al piede dell’arbusto.
Come Raccogliere il Cumino
La pianta del cumino ha una durata annuale. A fine estate comincia a cambiare colore, soprattutto nei pressi delle infiorescenze che virano al bruno. Risulta essere il momento della maturazione del frutto, oltre della fase della riproduzione. Dopo poco le infiorescenze ad ombrello seccheranno del tutto, liberando per terra i semi. Ogni fiore contiene un solo seme, che viene espulso appena finisce di aprirsi.
Per evitare che i semi finiscano a terra devi tagliare le infiorescenze prima che si aprano. Poi le appenderai a testa in giù per farle finire di maturare. Le devi mettere all’aperto, preferibilmente sotto una tettoia, in modo che il sole non le bruci. Appena si aprono definitivamente ti basterà mettere un telo sotto, e battere le infiorescenze ormai secche, con una canna o con le mani.
Le piante lasciate nel campo saliranno a seme nella primavera successiva e i semi saranno maturi da agosto ad ottobre del secondo anno, quando sarò possibile vedere l’ingiallimento delle ombrelle. Le ombrelle devono essere messe a completare la loro essiccazione all’ombra, poi è possibile batterle e separare i semi dalle altre parti.
I semi sono piccoli e, nella varietà più pregiata, il cumino nero, risultano essere scuri. I semi possono essere conservati in barattoli di vetro.