La coltivazione del topinambur è estremamente semplice da realizzare, il topinambur, infatti, è un tubero molto resistente e che dunque risulta facile da coltivare anche per chi non ritiene di avere il pollice verde.
Il fatto che si tratti di una pianta infestante, poi, fa capire che il vero problema connesso alla coltivazione di questo tubero è il controllo sulla riproduzione. Infatti, una volta piantato il topinambur sarà difficile liberarsene, qualora nel terreno si volesse piantare altro perché è facile che il topinambur rimanga in parte nascosto nella profondità del terreno, tornando a apparire la stagione successiva.
Il topinambur è un tubero di origine americana, facile da coltivare anche in Europa e la cui coltivazione non differisce molto da quella delle patate, che sappiamo essere un altro tubero di origine americana.
La pianta, come dicevamo, è molto resistente e cresce sviluppando un fusto che può giungere fino ai due metri di altezza, anche se la sola parte commestibile della pianta è il tubero. Il topinambur, inoltre, produce dei fiori gialli, simili alle margherite.
Non necessita di un particolare tipo di terreno per essere coltivato e cresce ovunque. Però, in considerazione del suo essere infestante, è bene limitare accuratamente la zona nella quale si coltiva il topinambur in modo che questo non continui a diffondersi in giro. Ideale, in tal senso, è coltivare il topinambur in apposite vasche che si possono eventualmente realizzare sul posto.
Il terreno, poi, non dovrà essere troppo secco, il topinambur preferisce l’umidità e l’acqua tanto che il suo habitat ideale sono le rive dei fiumi. Meglio una zona non molto soleggiata, per coltivarlo.
Quanto al periodo adatto per la coltivazione del topinambur, i tuberi vanno piantati verso la fine dell’inverno, nel periodo dunque che va da febbraio fino a maggio, per ottenere quindi una raccolta durante l’inverno.
L’impianto del topinambur avviene scavando nel terreno delle buche della profondità di circa 10o 15 centimetri e aventi una distanza di circa 50 centimetri l’una dall’altra. Non serve preparare il terreno con la concimazione invernale e la pianta non necessita di fertilizzanti durante il periodo fertile. Si deve invece fare attenzione a posizionare i germogli nelle buche scavate nel terreno per l’impianto, disponendoli verso l’alto.
L’unica cura che si dovrà prestare al topinambur durante lo sviluppo è la sarchiatura, vanno rimosse altre piante infestanti che possono crescere. Come abbiamo già detto, sul fronte dei parassiti, il topinambur è una pianta naturalmente resistente. Difficilmente dunque sarà attaccata e ancora più difficilmente avremo bisogno di fitofarmaci. Il vero nemico del topinambur, invece, è il topo, questi vanno ghiotti dei tuberi del topinambur.
Terminata l’estate inizia il periodo della raccolta del topinambur, che dura per tutto l’inverno. Per raccogliere il topinambur si deve scavare sotto il fusto della pianta fino a giungere ad una profondità di circa 10 centimetri. Lo spessore del fusto della pianta ci dirà quanta produzione avremo di topinambur e la raccolta può avvenire anche in forma scalare, ottenendo così prodotto per tutto l’inverno.
Fate attenzione a togliere tutti i tuberi dal terreno, lasciare eventuali tuberi nel terreno comporterà la nascita di nuove piante nella primavera estate successiva. Ovviamente se è questo il vostro desiderio basterà lasciarli interrati.
Visto che il topinambur nasce dai tuberi, come appena detto, non è necessario seminare il topinambur o comprarlo nei negozi specializzati. Per chi volesse iniziare la sua produzione da zero basterà comprare alcuni tuberi al supermercato ed effettuare una operazione di impianto come appresso indicato.
Il topinambur si può consumare bollito, senza pelarlo, o fritto e possiede un sapore amarognolo simile ai carciofi.