In questa guida spieghiamo come potare la lavanda.
Per la Provenza è il fiore all’occhiello, capace di richiamare l’attenzione di molti turisti, oltre a caratterizzare l’artigianato. Per altri, invece, è l’elemento più indicato per profumare cassetti e armadi, garantendo ai propri abiti un aroma sempre fresco e refrigerante. Stiamo parlando della lavanda che, oltre a essere utilizzata per saponi, bagnoschiuma e altri prodotti di profumeria, è una pianta particolarmente piacevole da vedere che, come accennato all’inizio, regala una fragranza inconfondibile all’ambiente in cui si trova.
A questo punto, se oltre a avere lo spazio necessario, siete dotati anche del talento necessario per fare crescere una pianta, questa guida potrebbe essere utile per capire come potare nel migliore dei modi la vostra lavanda. Ovviamente non otterrete lo stesso effetto delle infinite distese presenti nei campi, ma potete comunque ottenere dei risultati soddisfacenti. Iniziamo con il precisare che, nonostante la sua bellezza così delicata, soprattutto per quanto riguarda il colore, ci troviamo di fronte a una pianta definita rustica. Questo significa che la lavanda è in grado di crescere quasi spontaneamente in diversi terreni e condizioni climatiche, adeguandosi facilmente all’ambiente che trova. Nonostante questo, però, la potatura rappresenta comunque un momento importante per fare in modo che tutto questo splendore rimanga inalterato a lungo.
In natura esistono vari tipi di specie. Tra queste la Lavanda Officinalis, presente soprattutto nel Mediterraneo. Questa è riconoscibile per la sua forma a spiga in cui si trovano dei fiori piccolissimi. In modo particolare questa tipologia viene utilizzata soprattutto per ottenere l’olio essenziale, che tanto è utilizzato in profumeria. Inoltre, è sicuramente il tipo di pianta più adatta per essere coltivata sulla terrazza. La Lavanda Dentata, invece, si trova in modo particolare nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. I fiori sono più piccoli di quelli presentati dalla Officinalis, mentre le foglie sono verde intenso nella parte superiore mentre in quella sottostante è tendente al grigio. A caratterizzare questo tipo di pianta è un aroma particolarmente intenso e aromatico.
Altro tipo di lavanda è la Stoechas. I suoi fiori hanno una forma bombata, mentre, per quanto riguarda la forma a spiga, in questo caso è più piccola rispetto alle altre e presenta all’apice un ciuffo di bratee viola intenso che rimane a lungo anche dopo la caduta dei fiori. Chiudiamo con l’Angustifolia. In questo caso il fiore è più lungo e, insieme a tutti gli altri steli floreali insieme va a formare una spiga.
A questo punto, dopo questa veloce carrellata sulle diverse tipologie di lavanda, andiamo a vedere come si deve procedere per effettuare al meglio la potatura. La lavanda ha un forte potenziale decorativo, però, se lasciata a se stessa, tende a evolversi in altezza. Dunque, per mantenere intatto l’aspetto piacevole della vostra lavanda, è necessario munirsi di guanti e forbici, aspettando la fine del periodo di fioritura. Lo scopo è di andare a eliminare le spighe secche e di andare a sfoltire anche la vegetazione in eccesso che si è andata creando.
Tecnicamente parlando si deve cominciare dalla parte centrale, ossia nel mezzo del fogliame, facendo attenzione a lasciare almeno un paio di coppie di gemme per stelo. Fatto questo, però, potreste sentirvi delusi alla vista di una pianta spelacchiata che nulla ha a che fare con l’immagine più rigogliosa. In questo caso, però, non disperate e non pensate di avere sbagliato il vostro intervento. Basterà avere pazienza, visto che entro settembre, le piante saranno nuovamente compatte, tanto da presentare nuova fioritura nella giusta stagione. Ovviamente, quando andate a praticare la potatura e i conseguenti tagli, dovete prestare attenzione alle vostre azioni, rendendo omogeneo il tutto, soprattutto per quanto riguarda l’altezza degli steli. Inoltre, se il taglio è eseguito troppo in profondità, ossia nel legno vecchio dove non sono più presenti gemme, si rischia di danneggiare la propria pianta. Tutto questo per un semplice motivo che richiama un elemento naturale e strutturale della lavanda, ossia fiorisce solo e esclusivamente sul legno giovane.
Per quanto riguarda la tempistica, poi, una pianta giovane deve essere potata sempre nel mese di marzo e mai tra fine agosto e settembre. Questo perché la pianta è particolarmente delicata nei confronti delle gelate. Radunate tutte queste informazioni, poi, prendete le forbici da giardiniere e procedete a tagliare per prima cosa gli spicastri, ossia dei fiori essiccati, a due o tre centimetri dalla loro base. In questo modo la pianta non produrrà automaticamente il loro seme, mantenendo la sua energia per crescere in modo produttivo. I tagli devono essere obliqui e netti. Per questo motivo è assolutamente obbligatorio utilizzare sempre degli attrezzi professionali e che siano affilati. Come passo finale, poi, la parte del taglio deve essere coperta e protetta con del mastice. Questo per impedire ai parassiti di lavorare in modo negativo sulla pianta, attaccandola la dove è più delicata.