In questa guida spieghiamo come coltivare l’ibisco.
L’ibisco è un arbusto originario dell’Asia, molto diffuso in Europa come pianta ornamentale nei giardini pubblici e privati. Può raggiungere un’altezza di quasi tre metri, con foglie ovali e seghettate, dal colore verde brillante. Dalla tarda primavera, fino all’inizio dell’inverno, la pianta dell’ibisco produce i caratteristici, grandi fiori dalla forma a campana e dal colore intenso, che può variare dal bianco, al rosa, al viola, con l’interno della gola in tinta contrastante. Esistono circa duecenti qualità differenti di ibisco, alcune delle quali sono sempreverdi e perenni, con fiori di dimensioni e sfumature diverse e corolla doppia, è una pianta che cresce e si sviluppa rapidamente e per questo motivo è consigliabile potarla anche due volte l’anno, così da favorire la crescita di nuovi rami. Dopo la caduta dei fiori, sugli steli rimangono le capsule, dure e legnose, che contengono i semi. Nelle regioni dove il clima è più freddo l’ibisco può essere coltivato in serra o in vaso, se la temperatura è mite sono ideali sia il giardino che terrazzi e balconi.
L’ibisco cresce rigoglioso indipendentemente dalla composizione del terreno, predilige un ambiente umido, drenato bene, tuttavia si adatta anche ad un tipo di terreno piuttosto sassoso. Per la coltivazione in vaso, si consiglia di scegliere contenitori grandi, e di rinvasare la pianta in media ogni tre anni, utilizzando un vaso leggermente più grande del precedente, con l’accortezza di utilizzare sempre lo stesso terriccio della messa a dimora. Trattandosi di una pianta abituata ad un ambiente tropicale, predilige il clima caldo, la luce intensa e l’esposizione al sole, riesce a sopravvivere anche con condizioni climatiche avverse, a sopportare le estati particolarmente fredde e a svilupparsi in una zona d’ombra ma spesso, in questi casi, offre una fioritura limitata. In genere, le basse temperature e il clima sfavorevole interrompono la fioritura. Alcune qualità specifiche sono comunque state selezionate per sopportare bene una temperatura molto rigida, comprese le gelate, è bene rivolgersi ad un vivaista esperto per la scelta della qualità più adatta.
In maggioranza, l’ibisco viene riprodotto per mezzo dei semi, e in natura tende ad autoseminarsi facilmente. Risulta essere possibile comunque praticare anche la talea, di solito in primavera, utilizzando i rami privi di fiori, la talea è la tecnica adatta per riprodurre una particolare qualità, visto che dal seme spesso si ottengono specie differenti dalla pianta madre. Inoltre, l’interramento dei semi necessita di tempi di sviluppo piuttosto lunghi, per ottenere risultati più rapidi è quindi preferibile la talea. Il terreno adatto per la messa a dimora della talea è soffice ma compatto e drenato bene, costituito da una miscela di torba e sabbia, i germogli devono essere sistemati in un ambiente fresco, luminoso ma non esposto direttamente al sole, e trasferiti nei vasi più grandi dopo circa tre mesi.
L’ibisco, data la sua natura, riesce a sopportare molto bene il clima caldo, i periodi di siccità e, fino ad un certo limite, anche la forte umidità e i ristagni d’acqua. Risulta essere una pianta rustica e resistente, ed è sufficiente provvedere all’irrigazione quando il terreno inaridisce, solo le piante giovani necessitano di un’irrigazione più frequente per la formazione delle radici: se il clima non è particolarmente arido, può essere sufficiente la pioggia. Per favorirne lo sviluppo, si può aggiungere all’acqua un concime liquido per piante fiorite, ricco di fosforo e potassio, o mescolare alla terra un fertilizzante organico, anche un semplice compost. La pianta non richiede potature vigorose, è sufficiente eliminare i fiori appassiti, i rami e le foglie più secchi, e viene colpita raramente da parassiti o malattie. Raramente può accadere che venga attaccata da afidi o altri infestanti, da trattare con un antiparassitario specifico o con metodi biologici. Risulta essere necessario evitare che l’acqua ristagni nel terreno, con rischio di problemi per le radici, nel caso di coltivazione in vaso, si consiglia di predisporre uno strato di ghiaia per favorire il drenaggio. Per le piante in vaso, collocate all’aperto, è utile anche ripulirle periodicamente con un getto d’acqua, un trattamento che comunque deve essere svolto evitando di bagnare eccessivamente il terreno e prima che il sole colpisca direttamente la pianta.
Alcune specie di ibisco producono piccoli frutti comunemente utilizzati per l’alimentazione, e dai calici del fiore di una specifica qualità si ottiene una bevanda dal sapore gradevole utilizzata come sostituto non eccitante del tè.
Coltivare l’ibisco è quindi semplice.