Un’operazione colturale importante da fare nel vigneto è quella della defogliazione. Questa operazione consiste nell’asportazione di una certa frazione di foglie nella fascia prossima al grappolo. Perchè fare questa operazione?
Ha numerosi risvolti importanti fare questa operazione nel modo e nei tempi corretti, per ottenere molti risvolti positivi sull’uva prodotta.
I vantaggi sono
-migliore esposizione del grappolo al sole, all’aria che specie per le varietà a bacca rossa è importante per migliorare la colorazione ed aumentare la quantità di antociani, polifenoli…
-il grappolo è meglio esposto ai trattamenti antiparassitari successivi alla defogliatura, specie per il trattamento antibotritico, fondamentale da fare per quelle varietà a grappolo compatto.
Riassumendo l’operazione permette di ottenere così uve più sane dal punto di vista fitosanitario e di qualità organolettiche migliori, tali da avere un’ottima base di partenza per produrre un buon vino.
L’operazione può essere svolta
-Manualmente, molto onerosa per quantità di tempo e personale necessaria, (asportazione manuale delle foglie vicine ai grappoli) ma con una qualità di lavoro svolto maggiore.
-Meccanicamente, tramite apposite macchine defogliatrici (ne esistono di svariati modelli e con diverse tecnologie di funzionamento), hanno il vantaggio che oltre ad asportare la fascia di foglie prossime al grappolo, “puliscono” anche i giovani grappoli dai resti delle corolle fiorali, che possono diventare facilmente l’ambiente adatto per lo sviluppo della botrite, particolarmente temibile su varietà a grappolo compatto e in annate umide.
Notevolmente superiore la capacità di lavoro, rispetto alla defogliazione manuale.
Sicuramente quest’ultima tecnica può avere effetti negativi, specie in annate particolarmente calde, in cui il grappolo rimane più esposto al sole, con il rischio di subire scottature, e di perdere parte di aromi ( specie per varietà a bacca bianca).
Si hanno perdite di peso del grappolo (perciò minore produzione) e in genere diminuiscono le rese di trasformazione in vino, con aumenti di feccia.
Bisogna porre particolare attenzione durante lo svolgimento dell’operazione poiché un azione troppo incisiva della defogliatura può portare danni diretti al grappolo, con ammaccature sui piccoli acini o asportazioni più o meno ampie di porzioni di grappolo.
La perdita di aromi è particolarmente evidente in vitigni a bacca bianca, mentre il grado alcolico finale risulterà leggermente superiore alla media, e con una struttura migliore.
Importante perciò è operare per tempo (in genere appena finita la fioritura) in una fase in cui il grappolo ha gli acini come un “grano di pepe”, abbastanza resistenti agli urti, così da evitare possibili danni qualitativi e quantitativi alla produzione.
Riassumendo la defogliazione fatta con modo e coscienza, permette sicuramente di ottenere uve più sane, meglio mature e ricche, per avere un’ottima base per fare un vino di qualità.