Il prezzemolo, nome scientifico Petroselium hortense, è un pianta biennale aromatica, che appartiene alla grande famiglia delle Apiaceae. Risulta essere originario del bacino del mediterraneo, e risulta essere è largamente usato in cucina, sia cotto che crudo, per la preparazione di molte ricette.
La pianta cresce rigogliosa in un clima tipicamente mediterraneo, ovvero temperato e senza eccessive escursioni termiche, con piogge leggere e molto sole, il prezzemolo teme le temperature eccessivamente basse. Esistono due varietà principali di prezzemolo, quello con foglie ricce e quello con foglie lisce, conosciuto anche col nome di prezzemolo italiano. Il primo tende a avere un sapore leggermente più forte rispetto a quello con le foglie ricce, anche se entrambe le varietà sono molto delicate.
Coltivare il prezzemolo non è un’operazione particolarmente difficile, il terreno ideale è costituito da compost e torba, particolarmente fertile e con sabbia e ghiaia che aiutano a favorire il drenaggio dell’acqua e evitare ristagni. In più deve essere poco compatto, ricco di nutrienti e con un pH tra 6 e 7. Il terreno può essere integrato con sostanze organiche mediante una concimazione precedente la semina. Per concimare il terreno è utile servirsi di compost organico: 2 o 3 kg di letame maturo per mq sono sufficienti.
Una volta preparato il terreno è possibile procedere con la semina, si depongono i semi su file distanti tra loro circa una ventina di centimetri e si ricoprono con uno strato di terreno spesso circa 2 cm, innaffiandoli poi leggermente. Il periodo dell’anno più adatto per seminare il prezzemolo va dal tardo inverno all’estate inoltrata. In molti, affidandosi alle fasi lunari, coltivano la pianta con luna crescente, trattandosi di una pianta a crescita lenta, la luna dovrebbe accelerarne il processo.
La pianta di prezzemolo va innaffiata regolarmente, almeno una volta a settimana, così da incentivare lo sviluppo della radice principale più lunga e più spesso durante i periodi particolarmente secchi e caldi. Ogni due mesi, invece, risulta necessario affidarsi a un lavoro di sarchiatura, eliminando le erbe infestanti intorno alla pianta che la privano di nutrienti e di luce solare. Per prevenirne l’infestazione, invece, si consiglia di spargere del compost intorno alla pianta di prezzemolo, aiutando il terreno a mantenere il proprio livello di umidità.
La pianta è pronta per essere raccolta quando presenta dei gruppi di 3 foglie pienamente sviluppate: va colto gradualmente durante l’intera stagione, tagliando gli steli esterni della pianta appena al di sopra del livello del terreno così da non impedire un’ulteriore crescita.
Il prezzemolo non è immune a malattie o parassiti, teme particolarmente gli afidi e le larve di maggiolino che vanno eliminati con appositi insetticidi, facilmente reperibili in commercio. Ancora, la pianta può sviluppare peronospora, oidio e ruggine delle foglie a causa dei ristagni di acqua.
In molti sono soliti piantare il prezzemolo in vasi e non nell’orto, magari sul proprio balcone, così da averne una buona scorta ogni volta che serve. I recipienti possono non essere eccessivamente grandi, ma dovranno essere profondi in modo da non ostacolare la crescita delle radici. Anche queste possono essere utilizzate: a seconda della varietà coltivata, esse possono essere simili a una carota o una pastinaca e quindi commestibili e, sia crude che cucinate, perfette per zuppe, stufati e minestroni.
Risulta essere importante, inoltre, che i vasi non siano posizionati in pieno sole, mentre in inverno vanno protetti dalle temperature troppo rigide con dei teli di plastica.
In ultimo, qualche avvertenza, un clima troppo caldo e secco può rendere la pianta marrone. Se questo accade, bisognerà poterla eliminando tutte le parti morte, e innaffiare in abbondanza. Se il prezzemolo fiorisce, la pianta non produrrà più foglie saporite e quindi dovrà essere estirpata.
Coltivare il prezzemolo risulta essere quindi piuttosto semplice.